Questo articolo vuole “sbugiardare” tutte quelle idee automatiche, soprattutto negative, (su come viene vissuto l’invecchiamento) che abbiamo sull’invecchiamento nei paesi industrializzati.
Questi pensieri agiscono come quando guidi la macchina: metti le marce senza neanche “volerlo” in maniera automatica.
Quasi non ci rendiamo conto di avere queste convinzioni, proprio perché ce le hanno inculcate fin da piccoli e le diamo come un dato di fatto.
Esattamente come siamo sicuri che domani il sole sorgerà di nuovo.
Ma io chi sono per dirti queste cose?
Mi occupo di previdenza da una vita e come addetto ai lavori, mi è dolorosamente chiara l’emergenza longevità a cui stiamo andando incontro.
Perché se tutti vorremmo arrivare a 120 anni (e ci arriveremo) scommetto che eviteresti volentieri di trascorrere anni in un letto di ospedale come ammalato, senza poter decidere per te stesso.
Ma lascia che mi presenti…
Mi chiamo Enzo Parianotti e mi piace definirmi un esperto di Longebilità, cioè l’abilità di essere longevi.
Se questo termine “longebilità” ti suona nuovo, hai ragione, ho dovuto inventarlo io.
Credo infatti che oggi più che mai, vivere più a lungo NON faccia rima con vivere meglio.
Per questo motivo ho fondato LONGEBILITY, che si compone di due parole: LONGEVITA’ e RESPONSABILITA’.
Perché finora abbiamo pensato alla longevità come qualcosa da raggiungere in anni e mai in qualità.
Mentre le più recenti ricerche scientifiche e nel campo della spiritualità che ti riporterò in questi articoli, ci dicono che è possibile arrivare a 120 anni in SALUTE e non distrutti da terribili malattie.
Eppure, per ora, il luogo comune è che dopo i 50 anni la salute possa solo peggiorare. Il problema, come dice lo studio australiano pubblicato sul Journal of Geriatrics nel 2013 della Dott.ssa Dionigi, è che queste convinzioni NEGATIVE sull’invecchiamento si riflettono nella tua vita quotidiana fisica e mentale.
Te lo spiego in parole semplici: se tu hai dei pensieri negativi sul tuo invecchiamento, questi pensieri rischiano di trasformarsi in realtà se tu non li cambi.
Se ci pensi un attimo, la società ogni giorno ci rimanda messaggi negativi sull’invecchiare.
Basta pensare alle pubblicità dei pannoloni per la perdita di urina, dove sembra quasi sia normale ad una certa età avere la vescica debole.
“Ma che sarà mai?” penserai tu, ingenuamente?
Purtroppo invece è un guaio, perché gli esperimenti hanno evidenziato come queste idee negative (nostre e degli altri) hanno un impatto incredibile su:
Mi rende molto triste vedere tante persone che dopo i 50 anni o la pensione si lasciano andare come se “ormai” non ci sia più niente da fare.
E’ come se dovessi accettare che, arrivato a quell’età, ti tocca “stare in panchina” d’ora in poi, non trovi?
Eppure è questo il messaggio che la società ti invia, in maniera più o meno esplicita.
Questa situazione mi ricorda la metafora di quello scimpanzé in gabbia per tanti anni, a cui i soccorritori hanno poi aperto la porticina che gli permetteva di uscire.
Ma era così abituato alla sua gabbia che non ha neppure provato a liberarsi ed ha preferito accettare la situazione che credeva fosse “normale”.
Purtroppo, anche se non te ne accorgi, ti succede la stessa cosa quando “credi” all’idea negativa di vecchiaia.
La scienza e la spiritualità ci ripetono questo: la nostra mente è potente come una Ferrari.
Ma se la affidiamo ad una persona che non sa guidarla a lungo andare la rovinerà, senza neanche sapere come ha fatto. Lo stesso avviene con il nostro stato psicofisico.
Se lasciamo agire le nostre convinzioni in automatico, senza alcun controllo, il risultato sarà solo uno: accettare di buon grado di essere messi definitivamente in panchina. “Ok Enzo, ma io vivo in questa società, non su Marte.
Non posso mica cambiare la società!” Invece puoi cambiare le cose! Prima di tutto dobbiamo cambiare noi stessi, così da cambiare anche la società in cui io e te viviamo.
E’ questa la funzione di LONGEBILITY, il primo rivoluzionario sistema per una vita longeva e felice, che raccoglie idee, metodi e strategie per:
Ti piace l’idea?
Allora continua a leggere, ho qualcosa d’interessante da dirti sulla tua evoluzione personale.
Per poterti spiegare questo concetto ho inventato una definizione di Campo Evolutivo, ispirata alle filosofie orientali che dividono e spiegano le diverse fasi della vita che attraversiamo, che in India chiamano “i 4 Ashrama”.
I Campi Evolutivi sono 4, e ognuno di loro abbraccia e spiega una porzione di età del’intero arco di vita.
Se hai ben chiaro in quale Campo Evolutivo della vita sei, avrai anche gli strumenti per:
“Va bene“, penserai che non è poi così importante saperlo.
Ma immagina un portiere di calcio: nessun allenatore si sognerebbe di metterlo in attacco e sprecare le sua capacità di parare il pallone.
Sarebbe stupido, vero? Sostanzialmente è la stessa cosa anche nel gioco della vita.
Quando occupi il posto sbagliato perdi la tua POTENZA, cioè la tua ENERGIA.
In questo modo rischi di sentirti inadeguato e triste, perché stai in un posto non adatto alla tua dimensione evolutiva.
E’ come chiedere ad un bambino di saltare in alto quanto un adulto alto 2 metri.
Il bambino potrebbe anche provarci, ma non avrebbe nessun senso.
Questo tipo di malinteso sul voler continuare a giocare in un ruolo non più adatto al campo evolutivo che si sta attraversando, scatena una situazione DEPOTENZIANTE, che ti toglie energia vitale preziosa per il tuo benessere generale.
Capito ora perché ti riguarda?
Allora vediamo molto brevemente i primi due Campi Evolutivi, per poi affrontare meglio il terzo e quarto Campo, che è quello in cui dovresti stare dopo i 50 anni per vivere una vita piena e armoniosa.
Termina intorno ai 25 anni quando si dovrebbe iniziare a darsi da fare e iniziare a trovare il proprio posto nel mondo materiale.
E’ il Campo Evolutivo nel quale subisci in modo forte l’influenza di quello che ti circonda. Quello che pensano gli altri vicino a te, come la tua famiglia e i tuoi amici ti interessa moltissimo (e ti condiziona).
E’ il momento del fare, esplorare, prendere rischi, correre.
Tutto intorno a te ti spinge a produrre, essere veloci e competere per dimostrare a te stesso e agli altri il tuo valore, e questo ti porta a non avere troppo tempo per fermarti e riflettere su una domanda importante: “quello che ho fatto finora l’ho scelto davvero io?”
Seguimi ancora nel Terzo Campo, è qui che arriva il bello perché è il momento di rispondere seriamente a questa domanda.
Arrivato a metà della vita, di solito cominci a tirare qualche bilancio sulla tua vita.
Dopo i 50 anni cominci ad avere consapevolezza di come il condizionamento sociale e le aspettative del tuo contesto famigliare hanno condizionato le tue scelte di vita.
Ora però non c’è più tempo da perdere!
“La scoperta più consistente che ho fatto dopo i 65 anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare” diceva il protagonista del film “La Grande Bellezza”.
E in effetti è a questo punto della vita che si potrebbe, finalmente, fermarsi a prendere fiato dopo la corsa all’impazzata fatta nel secondo Campo Evolutivo.
A 50 anni è il momento migliore per decidere per il tuo piano di vita e fare quello per cui la vita è stata progettata, ovvero fare esperienze, evolvere e contribuire al mondo.
Questo è il tempo per le DOMANDE che non avevi il tempo di farti durante il secondo Campo Evolutivo.
A questo punto puoi rallentare il ritmo e:
Se ci pensi un attimo, è questo il momento migliore per prendere carta e penna e buttar giù il progetto della propria vita dai 50 ai 100-120 anni o oltre.
Ma aspetta! Non intendo che dovremmo programmare la nostra vecchiaia rigidamente come un piano aziendale.
Però scegliere una direzione ti permette di NON vivere più una vita passiva, dove subisci le idee negative automatiche della società.
O ancora peggio, continuare a restare nel secondo Campo Evolutivo, che ormai non ti valorizza più e con le sue regole di velocità ed efficienza ti farebbe sentire “indietro”, “fuori tempo” e “inadeguato”, facendoti cadere nell’apatia.
Se al contrario dopo i 50 anni resti nel terzo Campo Evolutivo (che ti appartiene in modo naturale) puoi lasciarti ispirare e dipingere il tuo quadro, l’opera d’arte che vuoi realizzare con la tua esistenza.
Fin’ora molte scelte fatte erano state condizionate ( nel primo e secondo Campo Evolutivo), ma ora puoi scegliere se lasciar accadere le cose oppure se decidere da te quali colori mettere sulla tela.
E il quarto e ultimo Campo Evolutivo?
Scopriamo insieme cosa succede varcata la soglia dei 75 anni.
Questa fase della vita è l’ideale per l’introspezione e la ricerca più profonda della propria interiorità.
Anche in questo campo Evolutivo l’ideale è seguire la natura, che ci ha dato un corpo straordinario, potenzialmente capace di arrivare a 120 e addirittura 150 anni.
Ma se invece si ignora la natura e si segue la società, le convinzioni negative sulla vecchiaia sono sempre in agguato.
E anche in questo caso fanno più danni che mai, soprattutto per chi pronuncia la famosa frase: “eh ma ORMAI, cosa vuoi che faccia alla mia età?”
E così si entra nel vortice sicuro delle malattie e dei disagi fisici e mentali prodotte dall’Effetto Ormai.
Ma questo NON sarà il tuo caso, perché ora che sai quale “Campo da gioco” ti appartiene, puoi iniziare ad avere un maggiore controllo della tua vita, e pianificare il tuo futuro con consapevolezza.
Quando sai che ci sono 4 diversi Campi Evolutivi e che ognuno ha:
…non ti trovi fra le persone che diventano apatiche e rassegnate perché si ostinano a vivere con le regole di un Campo Evolutivo che non può più valorizzarle (ma solo danneggiarle).
Se ti senti pronto a prendere in mano il tuo futuro e avere la sensazione di controllo che solo la conoscenza ti può dare, entra nella Longebility Community cliccando il bottone qui in basso.
A presto!
Enzo Parianotti
Ricercatore e Fondatore di Longebility
Il primo rivoluzionario sistema per una vita longeva e felice
Aiutami a diffondere queste preziose informazioni che è difficilissimo trovare!
Non è mai troppo tardi per iniziare ad “ESSERE” veramente.
Se conosci qualcuno che potrebbe trarre beneficio da questo articolo, condividilo con lei/lui. Te ne sarà grato.
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